
Credo nell’artigianato, nei diritti dei lavoratori (tutti e di tutto il mondo!) e nel rispetto del pianeta. Oggi ho deciso di raccontare sul mio blog che cos’è la Fashion Revolution, in italiano, con parole mie o citando altri, per dare anch’io il mio contributo a questa rivoluzione. Mi sono documentata, ho letto, ho guardato documentari, ho cercato informazioni e ho raccolto tutto in questo articolo.
Perchè è nata la fashion Revolution
Il 24 aprile 2013 il complesso Rana Plaza in Bangladesh è crollato. Una catastrofe, dove sono morte 1118 persone e altre 2500 sono state ferite. All’interno dell’edificio si trovavano alcune fabbriche di abbigliamento, di quella che viene chiamata Fast Fashion (come dire fast food, ma nel mondo della moda). La maggior parte dei lavoratori era composto da donne, tutti costretti a lavorare in condizioni disumane e in ambienti fatiscenti.
Da allora è nata la Fashion Revolution, perché tragedie come questa non accadano più. Per sensibilizzare i consumatori ad un acquisto consapevole e chiedere ai produttori maggior rispetto per i lavoratori di tutto il mond.
Ogni anno viene commemorata questa tragedia con la settimana della Fashion Revolution (ogni anno alla fine di Aprile). Una settimana dedicata alle persone che sono dietro ai vestiti che indossiamo, alle loro storie, al vero costo della moda.
Che cos’è la Fashion Revolution
“Fashion Revolution vuole essere il primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, verso un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Scegliere cosa acquistiamo può creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo”. Marina Spadafora, coordinatrice del Fashion Revolution Day in Italia. Via Fashion Revolution Italia.
Fai qualcosa
Ogni anno, durante la Fashion Revolution Week, unisciti a noi, indossa un indumento al contrario, scatta una foto e postala sui social chiedendo ai brand “Chi ha fatto i miei vestiti?”. Scarica i poster da stampare e i contenuti digitali sul sito ufficiale della Fashion Revolution.

Incuriosisciti, scopri di più su chi produce i vestiti che acquisti, chi li ha fatti, scegli produttori etici e trasparenti. Acquistare abiti per il gusto di farlo ti rende davvero più felice? Riempirti l’armadio di maglie, magline e magliette da pochi soldi e di poca qualità vale davvero la pena? Io credo proprio di no!
Indossare la gonna fatta da un artigiano che conosco o il mio maglione preferito da secoli o il cappello che mi sono fatta da sola mi rendono davvero felice! Tutti i capi con una storia sono i più importanti, perchè mostrano al mondo come mi sento e quello in cui credo.

Quando viaggi, fallo consapevolmente, contribuisci alla crescita delle popolazioni locali e rispetta l’ambiente. Se vuoi qualche idea puoi sbirciare il mio Grande Viaggio in Indocina.

Qual è il vero costo dei vestiti che indossiamo
“L’industria della moda è la seconda più inquinante del pianeta dopo il petrolio.” Questa ed altre terribili verità sull’industria del fashion nel documentario The True Cost, io l’ho visto su Netflix, in inglese con i sottotitoli, è molto duro, un pugno nello stomaco, ma come dice Gaia Segattini va visto.
Per saperne di più
Ancora ho tanto da chiedermi, non ho tutte le risposte che cerco, ma spero di esserti stato utile. Sicuramente posso aiutarti a farti altre domande, ecco qua qualche link a video e articoli che ho letto, tutto in italiano.
Fast Fashion | Le alternative sostenibili per sentirsi bene di Vendetta Uncinetta
5 regole per un armadio sostenibile
5 consigli per spendere meno e non ricorrere alla fast fashion di The Blue Bird Kitchen